Desigual è diseguale, non uguale, diverso. Diverso nei colori e nelle forme dei vestiti e accessori che propone, diverso nella filosofia aziendale, così aperta alle sperimentazioni e contaminazioni artistiche. Non lo è stata altrettanto nel primo logo, ideato nel 1984, composto da una semplice scritta dal carattere stencil. Con il secondo tentativo, del 1986, delineano meglio la caratteristica vivace e artistica dell’azienda, commissionando a Pere ‘Peret’ Torrent, un logomarchio rappresentante due figure stilizzate con accanto il nome Desigual doppio e girato in verticale, in una composizione quadrangolare molto in voga in quegli anni. Nel 1998 eliminano i colori e stondano le linee delle figure, inscrivendo il logo in un ovale e adottando un font dalle linee irregolari. Finalmente, nel 2004, si comincia a vedere un logo semplice e leggibile, con un’idea interessante: il logo viene scritto in Helvetica in nero. Niente di strano se non fosse per la “S” centrale girata. Funziona perfettamente perché non compromette la leggibilità del logo pur comunicando diversità e creatività. Il logo viene spesso sovrapposto a spruzzi di colore sempre diversi, in composizioni sempre dinamiche e divertenti.
Ora il Creative Studio Desigual, in collaborazione con l’agenzia olandese “We are Pi”, va fino in fondo rovesciando tutto il nome, aggiungendo un punto alla fine (cioè all’inizio) del logo.
Mai, mai, mai nessuno avrebbe osato, negli anni passati, proporre una scritta al contrario, soprattutto per un logo. Perché complicare così la lettura di un nome? Il nome di un’azienda, di un brand, di un prodotto… il titolo di un giornale, di un libro, di un film… devono avere come priorità la leggibilità, altrimenti in che mondo viviamo?! Solo le ambulanze hanno la scritta al contrario, ma per un motivo molto semplice: essere letti facilmente dallo specchietto retrovisore in auto, in modo da spostarsi e fare strada immediatamente. Ma allora… non è che hanno pensato anche a questo concetto quelli di Desigual? Non è che hanno accettato l’aberrazione della scritta al contrario per essere letti immediatamente sui selfie? È proprio così. Lo dichiara il Chief marketing manager Guillem Gallego (14 anni in Nike): “Desigual è cresciuto insieme alla sua generazione ed è diventato più attempato. Ora dobbiamo aggiornare lo stile per riconnetterci coi giovani e tornare rilevanti. Vogliamo continuare a servire i nostri attuali clienti, ma vogliamo anche aprirci alle nuove generazioni. Siamo un marchio inclusivo. Nei prossimi anni dobbiamo essere in grado di far calare l’età media della nostra clientela e a creare un legame con la generazione dei 25-35enni. Per questo, dobbiamo comprendere la loro realtà”.
Anche la campagna di lancio della nuova collezione Primavera/Estate 2020 e della nuova corporate identity dimostrano che il logo Desigual è stato pensato principalmente per essere letto sui selfie: una serie di cartelli a prima vista illeggibili, comprensibili solo letti al rovescio, e una serie di teaser rilasciati a puntate su Instagram da numerosi influencer che si muovono al contrario, mettendo in dubbio ciò che è logico da ciò che non lo è. Non è geniale?! Beh sicuramente nuovo. Infatti il logo Desigual è l’unico logo al mondo scritto al contrario!